Assistere un disabile
Troppo spesso la disabilità, fisica o mentale, è vista come un problema da nascondere e non come una situazione da affrontare, con la conseguenza che ci si ritrova a cercare risposte transitorie e puntuali per l’incidente del momento, invece che soluzioni complessive che consentano di affrontare il futuro con maggior serenità. I familiari di un disabile si trovano dinanzi ad un muro, a chiedersi come faranno ad assisterlo, per quanto tempo, come combinare i propri impegni con le esigenze assistenziali.
L’assistenza del disabile è oggi agevolata dalla figura dell’amministratore di sostegno, oltre a quella tradizionale del tutore. Tuttavia si tratta di una figura non professionale, affettivamente vicina al disabile ed in grado di interpretarne al meglio desideri ed aspirazioni.
Accanto all’amministratore di sostegno è spesso necessaria una figura professionalmente qualificata, per assisterlo nella esecuzione del suo compito al meglio. Per molti atti è necessario comunque interloquire con il Giudice Tutelare o il Tribunale; per molti altri è opportuna un’assistenza qualificata che metta al riparo l’amministratore di sostegno e l’assistito da errori o incidenti di percorso, assicurando la miglior collaborazione nel perseguimento degli interessi del disabile.
La consapevolezza del legislatore nei confronti delle problematiche della disabilità ha fatto passi importanti ed oggi sono disponibili molte soluzioni che rendono migliore la vita dell’assistito e dei familiari, garantendo la massima efficienza delle misure di protezione e la loro continuità nel tempo.